Pubblicato Lunedì 23 ottobre 2023
Menopausa e lavoro
La storia di Sara.
Mi dici, ‘Lascia stare, sono qua’.
Ma io, io
Ma io lavoro
Per non stare con te”
Splash, Colapesce e Di Martino
“Sì, dico a te, caro mio corpo che mi stai sempre appresso e ultimamente un po’ troppo fra i piedi.
Oggi avrei proprio voluto lasciarti a casa e andare al lavoro senza una scorta infinita di fazzoletti in borsa.
Ma io lavoro per non stare con te e tu mi segui con i tuoi cambi di temperatura improvvisi che vorrei mollare la cassa e scappare in bagno senza il pensiero di dover fare di corsa, di dover segnare pausa per prendermi qualche minuto per tirare il fiato e cambiarmi, prendere un integratore che tra l’energia e il morale mi sembra di avere sotto i piedi uno sgabello di fatica.
Ormai con i figli grandi, sognavo il mio tempo libero per ciò che mi sta davvero a cuore, per le passioni che ho coltivato durante le pubblicità dei film la sera, per i progetti sulla mia carriera che finora hanno aspettato nascosti in un cassetto.
Ho pensato di fare qualche corso per cambiare lavoro, di migliorare la mia posizione, ho pensato di fare tante, tantissime cose.. ma posso pensare di riuscirci, se il mio corpo mi rema contro..?
Sì, cara menopausa, io lavoro per non stare con te, ma tu non mi molli.
Vorrei avere un ufficio tutto mio dove poter regolare il termostato, vorrei delle mansioni che posso gestirmi completamente da sola per fermarmi quando mi serve.
Ci ho provato sai, a proporre quest’ultima ipotesi al mio capo.
Al sentire la parola menopausa gli è andata di traverso la saliva.
Poi mi ha fissato e ha detto: “Non sono mica un dottore”.
Mi ha messo in imbarazzo, mi sono sentita stupida, incompresa, sbagliata.
Ero invisibile ai suoi occhi.
E non solo ai suoi. Nessuno mi ha ascoltata, nessuno mi ha accolta, nessuno mi ha reso le cose più facili.
Ma infondo, mi sono detta, qual è il problema…?
E’ solo lavoro.
Poi penso che in una giornata composta da 24 ore, di cui generalmente 8 le passo dormendo, ne rimangono 16.
Al lavoro ci passo più di metà della mia giornata.
Al lavoro ci passo più tempo che con la mia famiglia.
Quando hai mal di testa o mal di schiena, se hai l'influenza o se scivoli giocando a tennis e ti sloghi una spalla, diventano tutti così gentili.
Sono pronti ad aiutarti.
Ti porgono la sedia, sollevano pesi al posto tuo, ti lasciano il posto sull'autobus o il parcheggio più vicino, ti chiedono se hai bisogno di andare a casa a riposare o se hai bisogno di qualsiasi cosa.
Ma quando entri in menopausa, no. Nessuno è attento a te e ai tuoi bisogni. Nessuno ti considera.
Perché la menopausa è un “problema”.
Che poi è un problema di tante.. ma alla fine è un problema solo tuo."
Sara, 52 anni. Una donna sola, come tante.
Come riportato nella review “Menopause and work: a narrative literature review about menopause, work and health” (P. Verdonk, E. Bendian, Y. Appleman, 2022) dagli articoli presi in esame si sottolinea come l’ingresso in menopausa abbia diverse ricadute psicofisiologiche sulle donne e in particolare come venga coinvolto l’ambiente lavorativo.
La menopausa - che inizia circa verso i 50 anni anagrafici - si contraddistingue come un periodo di passaggio fondamentale, dove spesso i figli sono grandi e le donne si ritrovano ad avere più tempo da dedicare a sé stesse e alla propria carriera.
In questa fase di vita è importante avere accesso a risorse personali ed esterne per affrontarla e riconoscerla come tale, in modo che possa essere vissuta in modo positivo dalla donna.
Alcuni aspetti dei contesti lavorativi sono risultati fondamentali per il benessere della donna in menopausa: il controllo sull’ambiente in particolare sull’aerazione e sulla temperatura della stanza; avere una certa autonomia sui tempi e sulla gestione del carico lavorativo; essere in un ambiente in cui poter parlare liberamente dell’argomento o comunque non doversene vergognare.