Pubblicato Sabato 19 marzo 2022

La sofferenza della separazione: cosa succede ai nostri figli?

Cosa provano i bambini durante la separazione? Come possiamo aiutarli a comprendere ciò che sta accadendo?

La sofferenza della separazione: cosa succede ai nostri figli?

“Perché litigate così?” “Perché la mamma è sempre triste?” “Perché il papà non è più in casa con noi?” “Non mi volete più bene?” “Cosa ho fatto di sbagliato?”

La dottoressa Giulia Monanni, psicologa giuridica, in questo articolo tratta la problematicità di queste situazioni e ci aiuta a capire come affrontarle nel modo migliore, cercando di tutelare i bambini che le subiscono con sofferenza e disagio, mettendo al primo posto il loro benessere. 

"Queste sono solo alcune domande che un bambino, all’interno di una situazione complessa come una separazione conflittuale dei genitori, potrebbe porsi. Domande che, se non colmate di risposte veritiere e adeguate alla sua età e capacità di comprensione, potrebbero diventare macigni emotivi e psichici del bambino.

Separazione e divorzio sono fenomeni in continuo aumento (dati ISTAT 2018), soprattutto nel complicato e pesante periodo di pandemia che stiamo vivendo (numero di divorzi > 60% nel 2020, dati ISTAT 2020). Separarsi non è una colpa. Una coppia coniugale può non provare più lo stesso amore dopo anni di matrimonio, può avere problematiche tali da prendere la difficile decisione di “recidere” il proprio legame matrimoniale. Le responsabilità aumentano con la presenza di uno o più bambini all’interno del nucleo famigliare: una coppia può decidere di rinunciare al proprio status di coppia coniugale, ma non si può sottrarre al suo dovere e compiti di coppia genitoriale.

Non è semplice riuscire a gestire una separazione, soprattutto quando essa risulti essere altamente conflittuale e il mantenimento di uno stato di benessere psico-fisico adeguato del bambino. Stress, malumore, delusione, frustrazione, rabbia sono solo alcune emozioni che possono essere vissute da genitori che si stanno separando ed esse possono pervadere e rendere maggiormente concentrati su se stessi e sulle proprie preoccupazioni coloro che le stanno vivendo. In questi casi, ogni energia potrebbe essere spesa nella ricerca di un nuovo benessere personale.

E il bambino che vive questa separazione? Spesso si cade nell’idea stereotipata ed errata che un bambino, soprattutto in tenera età, non sia in grado di capire davvero ciò che accade. Vi dico che non è così. Dall’età di tre anni i bambini sviluppano e possiedono capacità cognitive ed emotive tali da poter processare e comprendere adeguatamente la realtà. Durante la crescita, il bambino acquisisce capacità cognitive e mentali differenti a seconda del periodo di vita che sta vivendo e della sua età (J.Piaget, 1967). In ogni periodo si calcificano abilità diverse che consentono al bambino di avere sempre più risorse e competenze per mentalizzare e comprendere ciò che gli accade.

E’ fondamentale, a questo punto, ammettere che un bambino che vive all’interno di una situazione di separazione più o meno conflittuale dei genitori è un bambino che soffre perché riesce a comprendere che qualcosa non va, ma che, allo stesso tempo, potrebbe avere difficoltà a comprendere in che modo e il perché ciò che credeva essere solido e sicuro come la sua famiglia possa “rompersi e rovinarsi”. Si potrebbe domandare quali e quante responsabilità possa avere lui in tutta questa complicata situazione. Con tale consapevolezza, è importante aiutare il bambino nella risoluzione di questi quesiti, sollevandolo da responsabilità che non gli competono.

Parlare e spiegare adeguatamente al bambino determinate situazioni è un dovere dei genitori, delle sue figure di riferimento ed è un diritto del bambino essere ascoltato e accolto con i suoi dubbi, le sue domande e le sue legittime difficoltà. E’ un complesso e oneroso dovere dei genitori tutelare il bambino dalle conseguenze delle proprie scelte come coppia, anche e soprattutto quando esse risultino faticose e dolorose per tutti i componenti del nucleo famigliare.

Disturbi d’ansia, disturbi del sonno, somatizzazioni, disagio e difficoltà relazionali e scolastiche sono alcuni dei possibili sintomi riscontrabili in minori esposti a situazioni di elevata ostilità tra genitori. E’ fondamentale agire tempestivamente, in modo da diminuire il rischio di sviluppo e consolidamento di una sintomatologia e comportamenti a rischio nel corso della crescita. Parlare con il bambino non è il compito più semplice al mondo. Non è semplice far capire la legittimità di decisioni che possono far soffrire.

Ma si può essere aiutati. Figure specializzate nell’ascolto e nella tutela del minore possono sostenere i genitori in questo difficile compito non sostituendosi a loro, ma affiancandoli e aiutandoli a gestire e spiegare la situazione con il primario obiettivo di tutelate il proprio/i propri bambino/i. Permettetevi di essere aiutati per poter aiutare il bambino a capire cosa sta accadendo."

Al Centro Arbor Vitae si può contare su numerosi professionisti nel sostegno psicologico e clinico, è sufficiente contattare la segreteria (0541 24822 - segreteria@centroarborvitae.it).
Il servizio di supporto è attivo nelle tre sedi di Rimini, Riccione e Savignano sul Rubicone, ed è possibile richiederlo anche on-line.

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