Dott.ssa Passeri Giulia
Neuropsicomotricista
Mi chiamo Giulia Passeri e sono una Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva.
Ho conseguito la laurea presso l’Università degli studi dell’Aquila con il massimo dei voti (110 e lode) presentando una tesi sperimentale dal titolo “Training riabilitativo per l’utilizzo della carrozzina elettronica nei pazienti affetti da distrofia di Duchenne: una revisione narrativa e descrizione di un caso clinico”.
Ho svolto un periodo di tirocinio triennale presso:
· Asilo nido per osservare le tappe dello sviluppo normotipico del bambino (fascia 1 - 3 anni) e scuola materna (fascia 3 – 6 anni)
· Centri di riabilitazione ambulatoriale e ospedaliero
· AUSL di Cesena, reparto di Neuropsichiatria Infantile
In questi ultimi ho avuto modo, in particolare, di osservare e approcciarmi con diverse patologie dell'età evolutiva.
Ho sempre avuto un forte interesse per la riabilitazione manuale e neuromotoria; per questo motivo ho deciso di continuare la mia formazione iscrivendomi presso la scuola di osteopatia OSCE (Osteopathic Spine Center Education) di Bologna.
Ho una notevole capacità empatica ricettiva e comunicativa che mi consente di svolgere al meglio la mia professione ed entrare in relazione con il bambino.
Sono una ragazza riflessiva e posata; ciò mi consente di essere precisa e minuziosa nello svolgimento del mio lavoro.
Sono anche una persona molto creativa e questo mi è utile nella pratica terapeutica.
Cerco sempre di organizzare il mio lavoro al meglio al fine di proporre un intervento terapeutico mirato e costantemente aggiornato sul caso.
Mi considero caparbia nel lavoro che ho scelto ed intrapreso e sono disponibile ad ampliare costantemente le mie conoscenze nell’ambito della riabilitazione per perfezionare sempre di più l’approccio terapeutico.
Ad oggi svolgo attività di abilitazione, di riabilitazione e di prevenzione rivolte alle disabilità in età evolutiva, ovvero nella fascia di età 0 – 18 anni (sia terapia individuale che di gruppo).
In particolare mi occupo di:
Disturbi neurologici
Disturbi neuromotori (PCI, distrofie muscolari, paralisi ostetriche, spina bifida)
Disturbi e menomazioni sensoriali vista, udito, tatto (ad esempio. in caso di ipovisione o ipoacusia potenziamento di conoscenza del mondo tramite altri sensi, supporto autostima, ricerca di strategie.)
Ritardo globale dello sviluppo/ritardo psicomotorio.
Difficoltà nel raggiungimento delle tappe motorie durante la prima infanzia (rotolamento, gattonamento, posizione seduta, stazione eretta, deambulazione.)
Disturbo della coordinazione motoria (ad esempio lanciare/prendere la palla, salire/scendere le scale, scrivere seguendo l’andamento della mano con gli occhi ecc...)
Disprassia (goffaggine motoria)
Difficoltà di motricità grossolana (corsa scoordinata, incapacità di saltare, di fare le scale, andare in bici ecc...)
Difficoltà manuali e nella motricità fine (ad esempio tenere le posate, utilizzare la penna, svolgere attività fini con le dita come infilare le perline, i chiodini, usare le forbici ecc...)
Piede piatto
Prematurità e conseguenti complicazioni, inclusi problemi nello sviluppo
Rieducazione del gesto grafico (correzione dell’impugnatura dello strumento grafico): difficoltà nell’impugnare lo strumento grafico, impugnatura scorretta, dolori a mano e spalla durante la scrittura.)
Sindromi genetiche (sindrome di Down, Rett, albinismo oculo – cutaneo, sindrome di Smith Magenis, sindrome di Cockayne, ecc...)
Disabilità intellettiva
Disturbi della regolazione
Deficit di attenzione, iperattività, impulsività (ADHD)
Deficit delle funzioni esecutive (attenzione, flessibilità cognitiva, memoria di lavoro, pianificazione)
Deficit visuo – spaziali, visuo – percettivi e abilità prassico - costruttive (ad esempio scarsa organizzazione del foglio durante la scrittura e il disegno, difficoltà nei puzzle, costruzioni, copia di figure, ecc...)
Immatrutià nei pre – requisiti del linguaggio (scarsa attenzione all’altro, poca intenzionalità di comunicare, difficoltà di attesa, povertà di imitazione gestuale, motoria, vocale e di attenzione condivisa.)
L’attività di gioco rappresenta la modalità di approccio del bambino nei confronti della realtà e costituisce il vettore principale del processo di sviluppo.
Come TNPEE (terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva) utilizzo il gioco come strumento terapeutico al fine di sostenere le capacità motorie, psichiche, cognitive e sociali e di favorire la maturazione delle funzioni adattive.